CINEMA D’ARTISTA

Nel 1975 La Pietra vinse il Primo Premio al Festival di Nancy dedicato al “Cinema d’architettura”. In Italia era raro che gli architetti usassero il cinema come strumento progettuale ed esplorativo, a parte qualche documentario e qualche inchiesta. Pochi sono stati i lavori vicini al modo di fare cinema di La Pietra, per il quale un film è un’ “opera” pari ad un quadro o ad un’architettura; per questo, l’area artistica più sensibile ad autori che operavano con strumenti estranei a quelli dello “specifico pittorico”, lo ha sempre considerato un esponente del cosiddetto “cinema d’artista”.

La grande occasione, 1973

Ed. Triennale di Milano/Abet Print, film 35 mm, b/n, sonoro, 13’42’’, 4:3

Realizzato in occasione della XV Triennale di Milano, il film è stato girato all’interno della Triennale che, vuota, esprime la carica di tensione e di attesa di un artista di fronte alla sua “grande occasione”, chiamato finalmente ad esprimersi attraverso una grande mostra in un luogo istituzionale.

II monumentalismo, 1974

Ed. Jabik, & Colophon, Milano – realizzato da Mario Livietti. Film 16 mm, b/n, sonoro, 13’

Girato “dentro e fuori” la Stazione Centrale di Milano, utilizza questa architettura come modello per scoprire che nell’ambiente in cui viviamo quasi sempre non esiste una relazione tra spazio e uso dello stesso. Individuare lo “scollamento” vuol dire esprimere il proprio atteggiamento critico nei confronti di quella architettura che rifiuta di accogliere qualsiasi aspetto “vitale”, riducendosi a “struttura monumentale” che non è in grado di contenere la dinamica dei rapporti umani.

Per oggi basta! (il Commutatore), 1974

Ed. Jabik, & Colophon, Milano – realizzato da Mario Livietti. Film 16 mm, b/n, sonoro, 14’, musiche composte ed eseguite da Ugo La Pietra

Il film esprime le difficoltà che l’artista incontra ogni qual volta tenta delle “strade” al di fuori del “sistema”. Tutto ciò è rappresentato attraverso il progetto e quindi la realizzazione e l’uso di uno strumento (Il Commutatore, 1970) con il quale è possibile, per fasi successive, superare la fisicità urbana e proiettarsi verso il “vuoto”.

La ricerca della mia identità, 1974

Autoproduzione, realizzato da Mario Livietti, film 16 mm, b/n, sonoro, 8’

Il film è stato realizzato attraverso la successione di immagini del viso di la Pietra dal 1938 al 1974, continuamente confrontate con l’immagine del momento (1974). Attraverso questa successione si ha così la sensazione che per trentasei anni la Pietra abbia affannosamente e lentamente tentato di raggiungere un “modello finale” (il suo volto del 1974).

La riappropriazione della città, 1977

Ed. Centre Georges Pompidou (Parigi), film 16 mm, b/n e colore, sonoro, 29’41’’, 4:3

Il film cerca di dimostrare il modo di riappropriarsi della città non tanto con interventi fisici ma con operazioni comportamentali e mentali. «Abitare è essere ovunque a casa propria: la frase, quasi uno slogan da carosello, apre il film come si inizia un manifesto, specie di parola d’ordine a cui la faccia sorridente di Ugo La Pietra – tutto intento per strada a farsi la barba riflettendosi nelle ante vetrate di un grande portone – offre l’evidenza delle immagini. Il cinema per La Pietra diventa un mezzo indispensabile per analizzare e decodificare l’ambiente, registrare le tracce di un’attività creativa originale, smontare e rimontare i topoi dell’architettura urbana, realizzare indicazioni di comportamento capaci di dar vita alla “propria” città. (…)». (Paolo Mereghetti, 1977)

Interventi pubblici per la città di Milano (Paletti e catene), 1979

Ed. Triennale di Milano, realizzato da Mario Tosi. film 16 mm, colore, sonoro, 6’29’’, 4:3

Il film ironizza sulle mancate operazioni di trasformazione dello spazio urbano, operazioni che si limitano quasi sempre alla collocazione di “paletti e catene”: segnali provvisori di un’ipotetica trasformazione della città. Le sequenze di innumerevoli “paletti e catene”, commentate da architetti, assessori, membri di gruppi di animazione… sottolineano la provvisorietà in vista di “fantomatiche” trasformazioni della città.

Spazio reale spazio virtuale, 1979

Ed. Triennale di Milano, film 16 mm, colore, 19’50’’

Il film, realizzato per la XVI Triennale di Milano “Lo spazio audiovisivo”, vede tra i protagonisti Gae Aulenti, Vittorio Gregotti, Andrea Branzi, Bruno Munari, Nanda Vigo, Virgilio Vercelloni, Enzo Mari, Gianfranco Bettetini, Aldo Grasso, Costantino Bardi, Alessandro Mendini, Pierluigi Nicolin, Gillo Dorfles, Davide Mosconi… intervistati da Ugo La Pietra che poi trasferisce le loro dichiarazioni in un grande “diagramma di intenti”.

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