Natura artificiale. Dal naturale all’artificiale, e viceversa. Arazzi di Ugo La Pietra
Natura artificiale.
Dal naturale all’artificiale, e viceversa
Arazzi di Ugo La Pietra
Collezione di arazzi progettati e realizzati per 1026
di Cristiano e Gea Seganfreddo
in mostra a Torino
Galleria Cristiani
1-9 novembre 2019
La natura: ogni percorso progettuale che la evoca, ogni disegno che la imita, ogni immagine che ne suscita nostalgia, ci aiuta a capire il mondo in cui viviamo e operiamo, e qualche volta ci porta verso luoghi dove elevare lo spirito.
Ugo La Pietra presenta i suoi arazzi come esercizio decorativo in omaggio al “giardino”; queste opere rappresentano per l’autore uno dei tanti esercizi che ha sviluppato già negli anni Ottanta per far nascere stimoli progettuali con il verde all’interno degli spazi privati e collettivi.
Negli anni La Pietra ha progettato il Parco Urbano Ex-Manifattura Tabacchi a Bologna, il Parco Urbano del Velabro a Roma, la ristrutturazione dell’Orto Botanico di Brera a Milano e l’ampliamento dell’Orto Botanico a Palermo.
Recentemente ha costruito cinque gazebi per la mostra “Storie di verde pubblico al PAV di Torino nei quali ha raccolto le sue osservazioni sulla natura e su come gli uomini hanno spesso saputo sottometterla e governarla con sapienza.
Ogni arazzo di questa collezione subisce una lunga e delicata procedura, dalla selezione di fibre e materiali tecnici vari e preziosi lavorati con un processo di produzione che prevalentemente avviene ancora su antichi telai meccanici.
La collezione è composta da 6 esemplari differenti per disegno e colore, pezzi unici.